Corzetti
Corzetti
Ricetta dei Corzetti
Volendo preparare a casa i propri corzetti stampati si deve tener conto, come sempre, che le ricette variano da una località a un’altra.
Preparate l’impasto con farina, vino bianco e tuorlo d’uovo. Impastate fino a quando non sarà morbido e omogeneo, lasciatelo riposare per qualche minuto; stendete una sfoglia piuttosto sottile che andrete a imprimere e tagliare con lo stampo di legno.
Potrete condire i corzetti con pesto, sugo di carne, funghi o una salsa a base di porri e pinoli. La tradizione prevede la salsa bianca di pinoli con aglio e maggiorana.
periodo: tutto l’anno
formato: tondi a forma di medaglione, stampati su entrambi i lati.
impasto: farina di grano tenero, tuorlo d’uovo, vino bianco, sale.
porzione: 120 g. a persona cottura: 15 minuti
preparazione: cuoceteli in abbondante acqua salata. Conditeli con sugo di porri, pesto o salsa di noci.
La tradizione locale vuole che siano conditi con il
sugo di pinoli; per prepararlo fate sciogliere del
burro in una pirofila, aggiungete pinoli, aglio e
maggiorana ben tritati. Versate i corzetti appena
scolati nella pirofila, mescolate bene e cospargete
di parmigiano
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Storia dei Corzetti
Si preferisca chiamarli corzetti, crozetti o croxetti, parliamo di lasagnette tonde con un decoro impresso sulla superficie.
La loro origine è molto antica e probabilmente deriva dai croset diffusi almeno otto secoli fa fra la Liguria, il Piemonte occidentale e la Provenza. Nel 1618, Guglielmino Prato, speziale astigiano che conosceva bene la tradizione gastronomica ligure, racconta la “metamorfosi” dei croset spiegando che normalmente si fanno comprimendo col fondo di un bicchiere dei morselletti di pasta, aggiunge che “se ne ricaveranno dei tondi in guisa di monete da condire” come i maccheroni, quindi potremmo ipotizzare che lo scopo fosse anche beneaugurale.
Solo al tempo delle due Cuciniere genovesi (pubblicate nel 1863 e nel 1865) è chiara la distinzione fra corzetti alla polceverasca, definiti anche tiæ co-e die, cioè tirati con le dita ( aforma di otto), e corzetti stampati, specie di lasagne tonde su cui in una parte è impresso un rabesco mediante una stampa di forma rotonda.
Nel corso del tempo il desiderio di personalizzare il proprio stampo e l’abilità degli artigiani intagliatori hanno consentito di riportare su legno innumerevoli “rabeschi”, stemmi e forme geometriche rendendo unici molti di questi marchi, spesso eletti a oggetti da collezione. E tutt’oggi la produzione artigianale degli stampi per fare i crosetti rimane viva soprattutto nella Liguria di Levante, dove, peraltro, è altrettanto diffusa la tradizionale produzione casalinga di questa pasta. Il grande impulso alla conoscenza e alla diffusione di crosetti e croxetti lo ha dato il prodotto essiccato, ormai presente sugli scaffali dei negozi specializzati di mezzo mondo.